Dr. Daniel Cataldo
Chirurgo plastico
Daniel Cataldo è chirurgo plastico con sede a Milano, specializzato nella realizzazione di interventi di chirurgia ricostruttiva, in particolare per il viso.
Una solida formazione in chirurgia generale, toracica, cardiaca e ricostruttiva caratterizza la sua carriera, iniziata a soli 22 anni: laureato giovanissimo, ha subito partecipato al concorso presso l’ospedale universitario di Buenos Aires, dove ha subito ottenuto un posto.
Ha iniziato così ad assistere alle operazioni di chirurgia generale e molto presto a operare in chirurgia ricostruttiva, occupandosi in particolare di ustioni e operando severe malformazioni sui bambini dei villaggi della Patagonia. Erano gli anni ’80 e da allora il Dott. Cataldo non ha mai interrotto la propria formazione.
Approdato a Parigi, dove si è specializzato in chirurgia ricostruttiva, il Dott. Cataldo ha lavorato presso l’ospedale “Necker Enfants Malades”, primo ospedale pediatrico in Francia, come braccio destro del Dott. Daniel Marchac, un maestro che ha dato un contributo immenso alla storia della chirurgia plastica, in particolare craniofacciale. Al suo fianco ha imparato a operare la ricostruzione per via endocranica, molti anni prima che questa tecnica arrivasse in Italia. I suoi pazienti erano bambini affetti da malformazioni craniche, angiomi, tumori.
Il Dott. Cataldo ha potuto studiare al fianco di Jean-Yves Neveux presso l’Università di Parigi, assistere il Prof. Guy Jost, uno dei chirurghi ad aver effettuato più rinoplastiche al mondo e affiancare il Prof. Rene Favaloro, chirurgo cardiaco di fama internazionale.
Dopo una tappa a Londra, dove al fianco dei Prof. Magdy Yacoub e Donald Ross ha potuto perfezionare alcune tecniche, il Dott. Cataldo torna a Parigi, presso l’Hôpital Saint-Louis, il più importante nel settore della chirurgia plastica. È qui che ha continuato la sua formazione ed è qui che ha incontrato il suo amico e collega Jean Marie Servant.
Con lui Cataldo è stato fondatore dell’Operazione Sorriso da quasi 20 anni attiva in Niger, con un profondo impegno scientifico e sociale.